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Se si parla di Lino Banfi, le orecchiette non possono che essere alle 'cime di rep', Ma ci sono anche quelle 'delichète' o 'veghène', anche se il menu raggiunge il suo picco per quelle alla 'porca puttèna'. L'attore pugliese è pronto a una nuova avventura: il 21 settembre aprirà a Roma il suo ristorante, la Orecchietteria Banfi. Un omaggio alla sua terra e ai suoi prodotti, ma anche a una filmografia diventata di culto. L'avventura di Lino Banfi coinvolge anche la figlia Rosanna e il genero Fabio Leoni. L'Orecchietteria Banfi è un piccolo ristorante in via Belli, nei pressi di piazza Cavour: 30 tavoli per 70 coperti, con la possibilità di mangiare anche tutti insieme a un 'tavolo sociale' e di approfittare del take away che si chiama 'Porta a chesa'. All'ingresso si legge 'E benvenuti...' e il pensiero corre subito al brano di Fracchia la belva umana, dove Banfi interpretava il commissario Auricchio. Il punto forte del suo ristorante, però, è prima di tutto nei nomi dei piatti: oltre alle orecchiette ci sono tre tipi di burrata - 'Orientèle', 'Baricentro' e 'Frangese' - la focaccia, le friselle e i dolci. E proprio per questi ultimi l'inventiva prende il sopravvento: c'è il 'Tiramitù' e Père che il pompelmo faccia mele' (storica battuta dal film Il brigadiere Zagaria ama la mamma e la polizia) e infine il 'Banficciotto', un pasticciotto declinato alla Lino Banfi